SINOSSI
Nella primavera del 1976 un vecchio indovino cinese avverte Terzani: «Attento! Nel 1993 corri un gran rischio di morire. In quell'anno non volare. Non volare mai». Dopo tanti anni il grande giornalista non dimentica la profezia, ma anzi la trasforma in un'occasione per guardare al mondo con occhi nuovi: decide infatti di non prendere aerei per un anno, senza tuttavia rinunciare al suo mestiere di corrispondente. Il 1993 diventa così un anno molto particolare di una vita già tanto straordinaria: spostandosi in treno, in nave, in auto, e talvolta anche a piedi, Terzani si trova a osservare paesi e persone della sua amata Asia da una prospettiva nuova, e spesso ignorata.
Dopo oltre vent'anni di «viaggio» e oltre un milione di copie vendute, lette, rilette, prestate e regalate, "Un indovino mi disse" continua a parlarci con voce sempre nuova e avvincente.
AUTORE
Tiziano Terzani (Firenze, 14 settembre 1938 – Orsigna, 28 luglio 2004) è stato un
giornalista e scrittore italiano.
Profondo conoscitore del
continente asiatico, vi approdò per la prima volta nel 1965, inviato dall'Olivetti. Dapprima
(1972)
corrispondente da Singapore per Der Spiegel, Terzani collaborò con diversi giornali, tra cui Il
Giorno,
l'Espresso, La Repubblica, Il Messaggero e il Corriere della Sera, assistendo alle fasi cruciali
della guerra in Vietnam (dalla cui esperienza nacque il suo primo libro: Pelle di
leopardo,
1973) e
alla presa del potere da parte dei comunisti (su cui incentrò Giai Phong! La liberazione di
Saigon,
1976).
Dal 1980 al 1984 visse a Pechino fino al momento dell’espulsione per attività
controrivoluzionarie: esperienza che ispirò La porta proibita (1984).
Dal 1985 al
1990
visse
a Tokyo
e in seguito a Bangkok, finché nel 1994 si trasferì a Delhi, ritirandosi dalla professione nel
1996;
l’anno seguente si aggiudicò il premio Luigi Barzini all'inviato speciale.
Tra gli altri libri,
vanno ricordati: Holocaust in Kambodscha (con A. Barth e A. Rashatasuvan, 1981);
Buonanotte, signor
Lenin! (1992); Un indovino mi disse (1995);In Asia (1998); Lettere
contro
la guerra (2002); Un
altro giro di giostra. Viaggio nel male e nel bene del nostro tempo (2004). Pubblicati
postumi: La
fine è il mio inizio (2006), conversazione biografica curata dal figlio Folco Terzani;
Fantasmi.
Dispacci dalla Cambogia (2008), raccolta di reportage dall’Indocina curata dalla moglie
Angela
Staude;
Un mondo che non esiste più (2010), album che illustra trenta anni di viaggi in Asia con
immagini
selezionate dal figlio.
Nel 2011 sono stati pubblicati i due volumi dell’opera omnia
Tutte le
opere
1966-1992 e 1993-2004 curati da Àlen Loreti e il memoir Il mio fratellone Tiziano
Terzani, scritto da
Alberto De Maio e da Dino Satriano.
Nel 2014, nel decennale della scomparsa, è stata
pubblicata un'ampia scelta di appunti inediti che Terzani scrisse dal 1981, Un'idea di
destino.
Diari
di
una vita straordinaria.
